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di Tecnica & Medicina

 

Tecnica & Medicina Subacquea

 

122.  Perché adottare il sistema DIR?

 

Il sistema DIR nella subacquea ricreativa
Molti credono che il sistema DIR si possa applicare soltanto alla subacquea tecnica. Ciò non è affatto vero! Pur essendo nato negli USA basandosi sulle esigenze specifiche di chi voleva fare esplorazione di grotte, in seguito il sistema DIR si é sviluppato dimostrandosi molto valido in qualunque tipo d’immersione e di ambiente/situazione.

 

Lo scopo dell’immersione

La modularità del sistema prevede che il subacqueo sia in grado di gestire in sicurezza e senza stress le situazioni che si possono verificare per la tipologia di immersioni che é abilitato a fare. Lo sforzo richiesto a un subacqueo DIR non é tanto avere un assetto neutro, un trim entro i 20° o sapersi chiudere le rubinetterie da solo in acqua, quanto cambiare la mentalità. Il subacqueo deve imparare che lo scopo dell'immersione è il divertimento e che questo si ottiene solo se tutti i membri della squadra che scende in acqua sono consapevoli di ciò che stanno facendo, hanno dei ruoli ben definiti, sono intercambiabili, sono consapevoli che un problema di un compagno è un problema per tutti loro.

Il fattore costo
Se un sub vuole immergersi “configurato” DIR, allora quasi tutta la sua attrezzatura dovrà essere modificata/sostituita, ma come avviene in parecchi altri campi, si può pianificare la modifica/sostituzione per gradi e non è necessario fare un cambiamento repentino. Al massimo il problema può essere: che cosa abbiamo già acquistato, ovvero come liberarci del materiale che il negoziante ci ha venduto come l’ultima frontiera tecnologica per la subacquea. Con un po’ di tempo e di pazienza ci si riesce.

Come si diventa DIR
In giro si sentono e si leggono tantissime opinioni pro e contro il sistema DIR, così come se ne sentono e se ne leggono pro e contro PADI, CMAS, PTA, UTR, SSI, SNSI, GUE, SDI, TDI, eccetera, ma ci si dimentica che DIR è solo un sistema per andare in acqua e non una didattica, quindi si può essere DIR anche con il brevetto di qualunque didattica. Perciò per diventare DIR occorre solo molta umiltà: l’esperienza fatta non è da buttare via, ma va usata per imparare dall'inizio il sistema DIR attraverso un corso sui “fondamentali”, e imparando passo dopo passo, non ci sono crossover per diventare DIR, solo acqua, acqua e ancora acqua!

A questo punto cerchiamo di capire bene che cosa c’è “dietro” la configurazione DIR e la cosa migliore è leggere un articolo di George Irvine, uno di quelli che hanno concepito il sistema DIR.

George Irvine spiega cosa sta dietro alla configurazione DIR

(traduzione di Fabrizio Tosoni da www.direxplorers.com )

Una configurazione dell'attrezzatura ottimale deve permetterti di fare tutti i tipi d’immersione, da quelli in acque libere a quelli in grotta, in modo tale che una qualsiasi aggiunta di materiale specifico per quella determinata immersione non interferisca o cambi la configurazione esistente. Immergersi con la stessa configurazione consente una medesima risposta all'emergenza in qualsiasi occasione e, contemporaneamente, riduce il tempo effettivo di risposta causato dalla familiarità acquisita. In altre parole, non solo aiuta a risolvere i problemi, li previene.

Iniziamo con l'erogatore di backup (non erogatore di sicurezza, o octopus, ma il backup). Il backup deve poter essere raggiunto istantaneamente. Lo fissiamo sotto il collo con un tubo chirurgico, o un elastico, fissato attorno al boccaglio dell’erogatore. Deve stare quanto più vicino al collo in modo da minimizzare l’effetto Venturi sull’erogatore, e garantire di stare fermo in bocca quando necessario. Questo erogatore deve essere non bilanciato e a bassa prestazione. La pressione intermedia di tutti gli erogatori deve essere mantenuta al minimo per prevenire il flusso continuo e lo stress sul secondo stadio e sulle fruste. Poiché la maggior parte degli erogatori va da destra a sinistra, questo erogatore lo mettiamo sulla valvola di sinistra del manifold, con una frusta abbastanza corta da non “svolazzare nella corrente". Non usiamo erogatori “upstream”, erogatori che si allagano quando si usa lo scooter o in corrente, o che abbiano bisogno di fruste dedicate. Usiamo erogatori che operano a basse pressioni intermedie e che possono essere aperti sott’acqua. Per la configurazione OW tutte le fruste invece partono da un unico erogatore piuttosto che da due.
Per i manifold usiamo una doppia rubinetteria con intercetto centrale, per avere ridondanza ed essere in grado di risolvere facilmente le più classiche delle emergenze: perdita della manopola seguita da auto erogazione, o chiusura dei rubinetti seguita da perdita della manopola. I manifold dovrebbero avere O-ring a tenuta radiale e non a battuta, e dovrebbero essere adattabili. L’attacco dovrebbe essere a 300 BAR per immersioni fonde, parallelo alle bombole, senza alcuna angolatura che possa rovinare la connessione DIN. Le manopole devono essere in materiale morbido, con un inserto in metallo perché non si sfilino da sole - ma NON in metallo. Il metallo si può ammaccare e bloccare, o disattivare, ed è difficile da stringere. I dischi di sovrappressione contengono pressioni di esercizio più alte, e vanno cambiati spesso.

Il secondo stadio dell’erogatore primario si trova sul lato destro per ridondanza e comodità nel caso di condivisione d’aria. Questo ha una frusta lunga in qualsiasi configurazione; gira sotto il sacco, sotto al pacco batteria della luce principale (se si usa la torcia, altrimenti sotto al coltello o nella fascia dell’imbrago), passa sul lato sinistro, intorno al collo e finire in bocca. Quando non si usa, come nel caso di uso di stage di fondo o deco, questo erogatore va clippato sul D-ring presente sullo spallaccio destro con un moschettone. Mentre è un must, essere sempre disposti a donare l’erogatore che si ha in bocca, liberando la frusta lunga per nuotare. Mai mettere l’erogatore principale sul rubinetto sinistro della bombola perché potenzialmente soggetto a roll-off, per un’effettiva riduzione nella lunghezza della frusta in caso di condivisione e di routing, ma anche per gli angoli obbligati che si vengono a formare durante la condivisione limitando il flusso di gas. Le fruste sono positive, e dato che il subacqueo dovrebbe sempre essere in una posizione orizzontale nel caso di condivisione di gas e per abitudine generale, la frusta rimarrà attaccata al corpo e resterà a posto. Questa gestione della frusta risolve diversi problemi e quando si usa, non crea alcun tipo di problema o interferenza con il resto dell’attrezzatura. Per rendere la respirazione dalla frusta lunga piacevole quanto vuoi, aggiusta la pressione intermedia del primo stadio, ma mantienila quanto più bassa possibile. Ora, usando elio per immersioni profonde, è diventato così facile respirare, da consentire una pressione intermedia più bassa.

Il manometro parte da sinistra e corre lungo il lato fino al D-ring in basso a sinistra, dove si attacca. Questo non ha custodia, consolle, e niente che lo possa tenere incastrato. La frusta deve essere abbastanza corta da stare aderente al corpo e sufficientemente lunga da permettere la lettura una volta sclippato; ovvero leggere al volo con la mano sinistra. Il corrugato del sacco devo scorrere lungo la spalla e con un piccolo elastico legato al D-ring sinistro sul petto. Questo tiene il corrugato in una posizione, dove può essere trovato istantaneamente. Il corrugato deve essere lungo abbastanza perché possa raggiungere la bocca, la valvola di gonfiaggio della muta stagna e il naso, facendo si che con una mano si possano controllare tutti e 3 i movimenti. Deve essere abbastanza lungo da poter essere usato per respirare tenendo premuto contemporaneamente entrambi i pulsanti di carico e scarico (mai “ri-respirare”, solo respirare). La frusta a bassa pressione deve arrivare dal rubinetto destro. Questo perché così può funzionare anche da secondo backup, o da terzo erogatore che può essere usato se per qualche ragione il rubinetto di sinistra è chiuso o rotto (il rubinetto di destra potrebbe anche rompersi, ma non subirà un roll-off, così se si dovesse rompere, sarà nella posizione “on”). In più, non vorrai mai scoprire di avere avuto un roll-off e non essere in grado di caricare il sacco – un invito a ulteriori problemi. Il meccanismo del corrugato in sé non sarà bilanciato ad aria o ad alta velocità - deve essere a caricamento lento così che in caso di auto caricamento sia più facile gestirlo. Il subacqueo deve saper anticipare le esigenze di caricamento, ed è un qualcosa che contraddistingue un subacqueo sicuro.
Il sacco non deve essere troppo grande o troppo piccolo. Un subacqueo deve iniziare con un equipaggiamento bilanciato, che gli permetta di gestire ogni tipo di emergenza. Sia si tratti di immersioni al mare, o al lago, bombole in acciaio non dovrebbero mai essere usate senza una muta stagna. I doppi sacchi sono un invito esplicito ai disastri - non usateli. I sacchi con elastici sono disastri in attesa di avverarsi. Non possono essere utilizzati in modo sicuro a bocca, perdono gas se si rompono, non possono essere usati per respirare come gli altri sacchi, e hanno maggiore resistenza idrodinamica. In oceano, la scelta migliore sono le bombole in alluminio, ossia le S80. Se c’è bisogno di più gas, usate una stage in alluminio, ma non rischiate di essere sovra-zavorrati all’inizio dell’immersione. La caratteristica di galleggiabilità dell’alluminio, specialmente se si usa elio, è tale da rendere la cintura dei pesi o il canister della torcia sufficienti come zavorra e sganciabili in caso di emergenza, rendendo il tutto negativo in modo ragionevole solo all’inizio dell’immersione, e neutro quando sono vuote e gestibili nel caso si sgancino i pesi. In grotta, l’acciaio va usato con una muta stagna, e le bombole devono essere sufficientemente negative da consentire al subacqueo di restare sul fondo in caso di esaurimento di gas. Non c’è niente di peggio dell’essere troppo leggeri per rimanere bassi in grotta quando si ha poco gas. Per questo motivo, la configurazione deve essere bilanciata per affrontare una situazione di mancanza di gas prima di essere usata in grotta, e pesata di conseguenza.

L’imbrago del subacqueo è formato da un unico pezzo di cordura - niente interruzioni o fibbie o altri punti di rottura. Un D-ring è posto su entrambi i lati del petto, e un D-ring sul lato sinistro in basso rispetto. La cinghia inguinale è anche un pezzo unico con un anello nella parte anteriore, dove passerà la cintura. La fibbia della cintura dovrà essere sul lato destro, in modo che non possa aprirsi frizionando con l’inguinale. Quest'ultima è necessaria per mantenere tutto stabile, si usi o no lo scooter. Qualsiasi aumento di pressione sul diaframma creato da ulteriori chiusure aumenta il ritmo respiratorio e crea una situazione di poco comfort per il subacqueo. L'inguinale ha un D-ring appena sotto l’anello. Non utilizziamo mai uno sgancio rapido qui. Il coltello è posto sull’imbrago sul lato sinistro dello stesso, da cui può essere sfilato velocemente. Le torce di backup sono attaccate ai due D-ring e tenute sull’imbrago da un elastico. In questo modo restano sotto le spalle e fuori d’impiccio.

Le stage devono essere marcate permanentemente con la massima profondità operativa, con la scritta alta 3 pollici in orizzontale su entrambi i lati della bombola, in modo che il subacqueo possa vedere cosa sta respirando, e così pure il suo buddy. L’erogatore della stage è equipaggiato con una frusta corta per il manometro che torna su se stessa per essere letta facilmente dal subacqueo, fissata tramite un elastico al primo stadio. La frusta dell'erogatore deve avere la lunghezza di un octopus. Gli erogatori delle stage vanno lasciati sempre sulla bombola e chiusi in pressione quando non si usano. Le stage vengono generalmente trasportate sul lato sinistro, per un discorso idrodinamicità, così da non interferire con la posizione e il bilanciamento del resto dell’attrezzatura e dell’utilizzo delle altre fruste, così come non interferiscono con lo scooter, che viene manovrato con la mano destra. Per usare la stage, la prima cosa da fare è controllare la MOD, poi si passa l’erogatore intorno al nostro collo, dopodiché si apre la valvola della stage, si mette l’erogatore in bocca, e se respiriamo, vuol dire che si sta usando il gas corretto. È davvero così semplice. Non sono necessarie altre circonvoluzioni che, peraltro, potrebbero solo aggiungere possibilità di errori.

Computer e bussola si trovano sui polsi. Vanno posizionati a seconda delle esigenze. In oceano, la bussola è importantissima, e va messa visibile nella posizione corretta senza interferire con altre attività - che significa posizionarla sul braccio di sinistra, lontano dallo scooter. Profondimetro e timer devono essere visibili sempre, per questo stanno a destra. I cinghioli in lattice delle pinne o della maschera vanno sostituiti con materiali più duraturi, che non si rompono in immersione.

Per citare Bill Gavin riguardo all’attrezzatura, un subacqueo dovrebbe “accontentarsi di niente di meno che la perfezione. Quelli che lo fanno capiranno da soli il valore di tutto questo sforzo. Quelli che lo fanno non capiranno mai quello di cui gli altri parlano”. Quello che abbiamo presentato qui è il “sistema Doing It Right” (DIR), ed è una piattaforma che s’integra completamente e si adatta a tutti gli imprevisti e aggiunte, ma non alle fobie. Usatelo in accordo con la massima “non infrangere mai la Regola Numero Uno”, che è "Non immergetevi mai con uno stroke". Uno stroke è qualcuno con un atteggiamento pericoloso.

 

 

 

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