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di Tecnica & Medicina

 

Tecnica & Medicina Subacquea

 

102.  Come interpretare il grafico dello sforzo respiratorio di un erogatore

Tratto dal sito della Lavorazioni Industriali Spa - Cavenago di Brianza (MI) - http://www.lavind.it/

Il grafico qui a destra rappresenta un ciclo completo di respirazione.

Parte ovviamente dal valore zero e con l'inizio dell'inspirazione si sposta su valori negativi in quanto, come sappiamo, è necessaria una depressione per innescare l'erogazione.

Con il passare degli anni, le aziende costruttrici, nel tentativo di migliorare le prestazioni degli erogatori, hanno cercato di ridurre al minimo lo sforzo respiratorio al fine di rendere le immersioni più sicure e divertenti. Infatti, il sistema di erogazione non deve costringere il sub a succhiare l’aria, ma deve invece "offrirla" secondo l’esigenza e senza richiedere sforzo.

Leggendo con più attenzione un grafico, ci si accorge che i valori tendono a salire con l'ingresso in gioco dell'effetto Venturi, effetto, che può riportare il grafico su valori leggermente positivi. Nella seconda parte del grafico, tutta positiva, vediamo l'aumento della pressione interna dovuto allo sforzo per l'espirazione.

La normativa richiede che la pressione respiratoria di picco durante l'inspirazione e l'espirazione sia compresa tra +25 mbar e -25 mbar, e che durante l'inspirazione la pressione massima positiva, se presente, non sia maggiore di 5 mbar. Inoltre, il lavoro respiratorio di un intero ciclo non deve essere maggiore di 3,0 J/l.

Con buona approssimazione possiamo considerare il lavoro respiratorio proporzionale alla superficie delimitata dalla curva. Il lavoro respiratorio associato alle pressioni positive durante l'inspirazione non deve essere considerato nel calcolo del lavoro respiratorio totale.

Il significato di tutti questi dati è semplicemente che l'erogatore deve fornire aria al subacqueo anche in condizioni estreme (bombola quasi scarica, alta profondità, forte affanno) senza mai interrompere il funzionamento. La normativa prevede il limite di 5 mbar all'effetto Venturi per evitare che l'eccesso di aria causi sensazioni di panico al subacqueo.

Vediamo ora di analizzare più casi possibili:

 

Nel grafico n.1 vediamo un test regolare: notiamo come il lavoro dell'inspirazione è molto minore del lavoro di espirazione.

 

Nel grafico n. 2 l'effetto Venturi è appena al di sotto del limite massimo di 5 mbar accettato dalla normativa.
Nel grafico n. 3 l'effetto Venturi è fuori limite.
Nel grafico n.4  è lo sforzo d’inspirazione ad essere fuori dal limite.

 

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