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  Capo Palinuro - Grotta "Cattedrale 2"    

 

GROTTA "CATTEDRALE 2" - Capo Palinuro (SA)

La grotta “Cattedrale 2” è certamente una delle grotte marine sommerse più spettacolari della zona di Capo Palinuro. Si tratta di una splendida cavità naturale piena in parte d’acqua salata e in parte d’acqua dolce. La grotta ha un percorso a forma di ferro di cavallo che si sviluppa per circa 300 metri e il suo nome deriva da una suggestiva “navata centrale” molto concrezionata che presenta una caratteristica finestra a bifora proprio sopra all’entrata, dalla quale filtrano i raggi della luce solare creando giochi di luce spettacolari e un'atmosfera surreale.

Questa grotta è una delle oltre 30 grotte sommerse che si trovano a Capo Palinuro (grotte che  ho esplorato tutte diverse volte, a partire dal 2003...) e per le sue caratteristiche morfologiche l’immersione in questa cavità è decisamente più impegnativa di quella nella cosiddetta “Cattedrale 1” che, invece, è alla portata di qualunque subacqueo di discreto livello. Qui siamo alle soglie della speleosubacquea, una disciplina per la quale servono nervi saldi e una discreta tecnica, soprattutto nella pinneggiata a rana, che è fondamentale per non annullare la visibilità.

La grotta Cattedrale 2 si trova nella Cala del Ribbattito, così chiamata per la particolarità del moto ondoso che si crea all'interno di questa insenatura a causa delle onde provenienti da ponente che sbattendo sulla roccia ritornano indietro formando un'onda di ritorno che scontrandosi con l’onda di andata genera un moto ondoso particolare e un suono cupo percepibile quando si nuota nella cala.

Dall’ingresso alla sala della navata centrale il fondale della grotta è costituito da ciottoli, sabbia con ripple marks (le caratteristiche strutture sedimentarie ondulate derivate dall'azione di trazione delle particelle di sedimento sul fondale esercitata dalle correnti o dal moto ondoso) e da limo. Quest’ultimo è presente in abbondanza anche sulle piccole terrazze delle pareti e costituisce l’insidia principale di questa cavità; infatti, se si esclude l’ultima parte della grotta ricoperta da massi, il fondo è sempre ricoperto da un grande strato fangoso. Basta un colpo di pinna maldestro per sollevare in sospensione una nuvola di “polvere” che in un attimo annulla completamente la visibilità. Quindi occorre prestare molta attenzione nel mantenere l’assetto e bisogna muoversi lentamente per non sollevare la sospensione che potrebbe rendere pericolosa l’immersione (che comunque è riservata ai subacquei più esperti).

La grotta “Cattedrale 2” è formata da tre diversi livelli. Il primo livello è quello dell’ingresso, piuttosto stretto ma sufficientemente alto, dato che si sviluppa tra i -18 e i -22 m. di profondità. Proseguendo, dopo il tunnel d’entrata e la “navata” della cattedrale (dalla quale si dirama anche un piccolo ramo laterale della grotta), si apre la sala centrale che è completamente oscura. Si tratta di una stanza circolare abbastanza ampia, sul fondo della quale si trovano due canyon. Questa camera è molto bella ed è formata da balconate di roccia biancastra piene di nicchie di corrosione. Dal soffitto pendono lunghe stalattiti e ci sono numerose colonne e formazioni rocciose dall'aspetto molto particolare. Dalla camera centrale volendo si può accedere ad una piccola sala laterale. Il secondo livello, formato da una piccola camera sovrapposta a quella centrale, conduce ad una sorgente d’acqua dolce che si trova a una profondità di appena 3 metri. L’acqua dolce che sgorga dalla sorgente sommersa fa sì che l’acqua nella parte alta della grotta abbia un effetto opalescente, in quanto si forma una netta separazione fra i due tipi d’acqua con differente salinità e densità (è il fenomeno dell'aloclino), che crea delle distorsioni sinuose delle immagini. Uno soltanto dei due canyon sottostanti alla sala centrale conduce al terzo livello della grotta. Questo livello ha la forma di un tunnel e discende in profondità sviluppandosi per parecchi metri. Man mano che si scende più profondi le pareti calcaree del tunnel diventano sempre più strette e, dopo aver toccato la quota massima di -33 metri, il tunnel finisce nell’ingresso più basso della grotta: una strettissima fenditura verticale che si trova a -27,5 metri di profondità e sbuca nel blu.

A differenza della cosiddetta “Cattedrale 1” - che è una grotta marina molto ampia con quattro cavità aeree con aria respirabile che formano dei laghetti e che è alla portata di qualunque subacqueo di discreto livello - l’immersione nella “Cattedrale 2” per le caratteristiche morfologiche della grotta è decisamente più impegnativa e richiede un buon livello di addestramento subacqueo. Qui infatti, siamo alle soglie della speleosubacquea, una disciplina per la quale servono nervi molto saldi e una discreta tecnica, soprattutto nella pinneggiata a rana che è fondamentale saper eseguire correttamente per non annullare completamente la visibilità. Tutta la cavità della “Cattedrale 2” è interamente sommersa e abbonda dappertutto di limo sottilissimo, depositato perfino sulle pareti e, dato che per esplorarla tutta sono necessari diversi cambi di quota, c’è il rischio nuotando di urtare ovunque sollevando una pericolosa sospensione che annulla la visibilità rendendo l'immersione pericolosa.

Pianta e sezione della grotta.

(disegno tratto da rilievi topografici e disegni di M. Alvisi e F. Barbieri)

La falesia di Capo Palinuro, sotto la quale si apre la grotta.

Questo che segue è il racconto dell’immersione, tratto direttamente dal mio log book.

 

11/09/2009 ore 11:59 – Capo Palinuro Grotta “Cattedrale 2”

 

Con mia moglie Angela e Mauro Cammardella entriamo dall’ingresso superiore della grotta intorno ai 18 metri di profondità e, dopo aver percorso un breve tunnel ascendete ci troviamo dopo una venticinquina di metri nella navata centrale della cattedrale. Giunti nella sala, ci voltiamo verso l’entrata per ammirare gli squarci di luce che penetrano dal portale d’ingresso della grotta e dalla bifora sovrastante. E’ uno spettacolo mozzafiato. Qui sembra davvero di essere all’interno di una cattedrale e c’è un’atmosfera quasi mistica…  Il silenzio, l’ampiezza della cavità e la luce solare che penetra dalla finestra fanno pensare di essere in una grande chiesa e questa sensazione mi provoca una grande emozione. Mi manca solo di sentire il suono dell’organo…!

Alla fine della navata entriamo in una camera piuttosto ampia di forma circolare, completamente buia e da qui ci affacciamo su di una piccola camera laterale. Entriamo in fila indiana e risaliamo lentamente nuotando a spirale dentro al cuore della montagna, arrivando fino ad appena 2 metri di profondità. Salendo in circolo all’interno della camera possiamo ammirare tutte le pareti intorno, che sono frastagliate e piene di nicchie e le lunghissime stalattiti e colonne che adornano la cavità della grotta. Debbo nuotare pinneggiando a rana con molta cautela, perché tutto ciò che mi circonda, comprese le sporgenze delle pareti, è ricoperto da uno strato di limo finissimo che al minimo movimento brusco andrebbe in sospensione rendendo impossibile la vista. Nel colmo della grotta si trova una sorgente d’acqua dolce, che riversandosi nell’acqua di mare provoca un effetto sfuocato delle immagini molto particolare.

 

A sinistra: gli attenti preparativi prima dell'immersione.

 

Sotto: in barca con Mauro, molto soddisfatti prima e dopo l'immersione.

Dopo essere ritornati nella camera principale della grotta, l’attraversiamo e passiamo sopra a un canyon attraversato da una sagola guida che taglia la sala in diagonale. Ci caliamo con estrema cautela nell’apertura che si trova sul fondo della grotta a circa 13 metri di profondità e, seguendo un’altra sagola guida che cade in verticale, entriamo in fila indiana nel canyon che forma di un tunnel. Scendiamo nuotando in questo tunnel per alcune decine di metri raggiungendo la profondità massima di 33 metri. Le pareti calcaree del tunnel sono verticali e la fessura si fa sempre più stretta man mano che scendiamo verso il fondo della grotta. L’emozione è molto forte. Io sono l’ultimo della fila e la sensazione che provo lasciandomi cadere lentamente nel vuoto, seguendo lo squarcio di luce che penetra dalla piccola fenditura dell’uscita che si intravvede sul fondo è bellissima. Sembra davvero di volare e mi manca quasi il fiato. Spengo solo per un istante la mia torcia e lascio allontanare di un paio di metri Angela che mi precede per godermi da solo lo spettacolo della lama di luce azzurra che penetra dalla piccola apertura che si trova alla fine del lungo tunnel discendente. Arrivato alla fine del canyon lancio un’occhiata al bel ramo di corallo rosso che si trova sulla parete di sinistra in una piccola nicchia in prossimità dell’uscita e poi passo strisciando con qualche difficoltà attraverso la stretta fessura che si trova a circa 28 metri di profondità.

Esco per ultimo da questa magica grotta e sbuco all’improvviso nel blu intenso del mare di Capo Palinuro, dove mi attendono Mauro ed Angela attorniati da miriadi di anthias rosa e di piccole castagnole nere che nuotano impazzite in tutte le direzioni. La parte speleo dell’immersione è terminata. Adesso non ci resta che nuotare per un buon tratto lungo la parete in direzione della nostra barca che ci aspetta nella cala davanti all’ingresso principale, ammirando i tetti formati dalla roccia sovrastante interamente ricoperti di astroidi arancioni e gialle margherite di mare. Un’immersione stupenda, davvero mozzafiato, che anche se già fatta un paio di volte in passato è riuscita ancora a regalarmi nuove stupende emozioni. Sicuramente una delle più emozionanti grotte di Capo Palinuro!

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