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di Tecnica & Medicina

 

 

50. IMMERSIONI IN NITROX

 

di Andrea Lughi con la collaborazione di Giulio Libertà

 

ATTENZIONE!

Il presente articolo non intende in alcun modo sostituirsi ai programmi specificatamente strutturati dalle didattiche internazionali le quali, sole, consentono di conseguire quell’apprendimento necessario all’uso del Nitrox quale miscela respiratoria perchè le nostre immersioni siano consapevoli e sicure.

 

Il Nitrox è una miscela gassosa respiratoria, formata dagli stessi gas che si trovano normalmente nell'aria che respiriamo che viene detta normossica (composta da circa il 78% di azoto, 21% di ossigeno, 1% di gas rari) ma miscelati in percentuali diverse, allo scopo di diminuire il rischio di malattie da decompressione oppure di aumentare i tempi della curva di sicurezza.

 

Anche se l'utilizzo nella subacquea ricreativa risale alla fine degli anni '90, il Nitrox in realtà non è una scoperta recente, ma risale al lontano 1943, quando un medico americano, tale Lambertsen, propose l’impiego di miscele contenenti più ossigeno e meno azoto per ridurre i tempi decompressivi nelle immersioni poco profonde a carattere commerciale e militare.

 

In seguito, all'inizio degli anni ‘70, il Nitrox venne ampiamente sperimentato dalla NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), un importante istituto di ricerca americano e fu proprio grazie alla vasta esperienza accumulata durante le immersioni scientifiche, che vennero stabiliti gli standard per l’utilizzo del Nitrox nelle immersioni tecniche e ricreative.

 

Il termine Nitrox deriva dall'unione dei nomi dei due gas che lo compongono: N2 azoto (in inglese Nitrogen) e O2 ossigeno (Oxygen) e in realtà è l'abbreviazione della denominazione americana Enriched Air Nitrox (EAN), ovvero Aria Arricchita Nitrox.

Tecnicamente si utilizza la denominazione EANx, dove "x" è il valore che indica la percentuale di ossigeno presente nella miscela. Ad esempio, EAN32 indica una percentuale di ossigeno del 32% e quindi il rimanente della miscela gassosa, secondo la legge di Dalton sulle pressioni parziali dei gas, sarà composto dal 68% di azoto. L'aria che respiriamo normalmente non è altro che EAN21, ovvero una miscela contenente il 21% di ossigeno.

Per l'immersione ricreativa, vengono principalmente utilizzate miscele comprese tra EAN21 e EAN40, mentre quelle superiori vengono utilizzate nella subacquea tecnica, normalmente per la decompressione.

Per semplicità, sono stati stabiliti due tipi di Nitrox, cosiddetti "standard": il Nitrox I (EAN32) e il Nitrox II (EAN36). Per entrambi, viene accettata una tolleranza dell'1% in più o in meno, quindi le miscele da EAN31 a EAN33 sono considerate Nitrox I, e quelle da EAN35 a EAN37 sono Nitrox II.

 

Limiti di sopportabilità dell'Ossigeno

Pressione dell’O2

Indicazioni

0,10 bar

Insufficienza di O2, coma, morte

0,12 bar

Sintomi di ipossia

0,14 bar

Possibili primi sintomi di ipossia

0,21 bar

Pressione di O2 normale per l’organismo umano

0,50 bar

Può essere respirato O2 per un lungo periodo senza conseguenze

1,40 bar

Limite consigliato per le immersioni ricreative

1,60 bar

Limite massimo per immersioni militari o per lavoro subacqueo

2,80 bar

Pressione dell’ O2 in camera iperbarica per il trattamento delle MDD

I vantaggi del Nitrox

 

I vantaggi dell'utilizzo corretto del Nitrox in immersione sono molteplici. Innanzitutto, respirare una miscela che contiene una minore percentuale di azoto riduce l'assorbimento di questo gas da parte dei tessuti: di conseguenza, sarà possibile aumentare i tempi di fondo entro la curva di sicurezza, oppure, a parità di tempi, sarà possibile ridurre il rischio di comparsa di sintomi di MDD.

Ad esempio, in un'immersione a 27 metri di profondità potremmo stare al massimo 25 minuti per rimanere in curva di sicurezza respirando aria normale, mentre con una miscela EAN36 potremo stare sul fondo per ben 40 minuti.

Nel caso di immersioni ripetitive, l’uso del Nitrox diminuisce anche il tempo di intervallo di superficie tra un'immersione e l'altra, oppure permette di prolungare i tempi di immersione mantenendo gli stessi intervalli di superficie.

Inoltre, anche se non è ancora stato provato scientificamente, sembra che in molti casi si provi una minore sensazione di stanchezza e sonnolenza al termine dell’immersione, rispetto all'utilizzo di normale aria compressa.

 

Come sempre, non è tutto oro quello che luccica, e l'utilizzo del Nitrox comporta anche svantaggi e pericoli che è fondamentale conoscere e controllare.

Ecco perchè è assolutamente necessario frequentare un apposito corso per imparare ad effettuare i necessari calcoli delle percentuali dei gas in relazione a profondità, tempo, ecc. e poter immergersi in Nitrox in sicurezza e tranquillità, senza il rischio di poter incorrere in pericolosi incidenti.

 

Anche se ormai quasi tutti i computer subacquei sono predisposti per effettuare i calcoli relativi anche per le immersioni in Nitrox, è innanzitutto fondamentale programmare a priori la propria immersione. Molti credono infatti che il Nitrox serva per poter effettuare immersioni più profonde... niente di più sbagliato! Al contrario, la massima profondità di utilizzo è stata fissata a 50 metri (40 metri per l'immersione ricreativa): questo perchè se l’O2 supera la Pressione parziale (PpO2) di 1,6 bar e viene assunto per un determinato periodo di tempo diventa tossico e molto pericoloso, provocando danni soprattutto a carico del sistema nervoso centrale (CNS), con convulsioni e perdita di conoscenza che possono provocare il decesso per annegamento.

 

A differenza della narcosi d’azoto, che si manifesta di solito in modo graduale, consentendo al subacqueo esperto di rimediare semplicemente risalendo ad una minore profondità, la tossicità da ossigeno spesso può causare le convulsioni improvvisamente e senza alcun preavviso.

Perciò, all'aumentare della percentuale di ossigeno nella miscela respiratoria, è necessario diminuire proporzionalmente sia la profondità massima raggiungibile che i tempi di assunzione, onde evitare nel modo più assoluto il raggiungimento del livello di tossicità dell'ossigeno.

 

Per rimanere entro i canoni della sicurezza totale, la massima pressione parziale dell'ossigeno sopportabile per il periodo di una normale immersione ricreativa è stata fissata tra 1,4 e 1,5 bar (a seconda della didattica), mentre la profondità alla quale l'ossigeno raggiunge la pressione parziale di 1,6 bar, viene detta profondità contingente, o massima profondità operativa (MOD).

Ad esempio, con una miscela EAN32, la pressione parziale dell'ossigeno raggiunge 1,4 bar a 33,75 metri di profondità e quindi questa sarà la profondità massima alla quale potremo effettuare la nostra immersione; mentre, con la stessa miscela, la pressione parziale dell'ossigeno diventa 1,6 bar a 40 metri di profondità, ed è questa la massima profondità operativa, che potremo raggiungere solo per un brevissimo periodo di tempo ed esclusivamente per motivi eccezionali, quali un'emergenza.

 

Conclusioni

E' evidente che l'immersione che maggiormente beneficia dell'uso di Nitrox è quella a profilo quadro, a profondità comprese tra i 30 e i 39 metri (a seconda del tipo di EAN utilizzato), dove la possibilità di prolungare il tempo di permanenza è un indubbio vantaggio: ad esempio, l'immersione su un relitto, dove si raggiunge immediatamente il fondo e poi si procede all'esplorazione rimanendo suppergiù alla stessa profondità, per tutta l’immersione, oppure quando si effettuano riprese video o fotografiche, dove la tranquillità è fondamentale.

A profondità diverse, non trarremmo alcun vantaggio dall'uso del Nitrox, anzi a profondità inferiori, il gas in ogni caso finirebbe molto prima di raggiungere i limiti di non decompressione, mentre a profondità maggiori il rischio di tossicità dell'ossigeno sarebbe troppo elevato a causa dell'elevata PpO2.

Non sono infine da trascurare i maggiori costi di riempimento delle bombole rispetto alla normale aria compressa: un motivo in più per utilizzare il Nitrox solo nei casi in cui possiamo trarne un sicuro beneficio.

 

 

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