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di Tecnica & Medicina

 

Tecnica & Medicina Subacquea

 

140.  Bombole in lega leggera "ARALU"

Attenzione non basta il normale collaudo!

Molti subacquei di "una certa età" come me ricorderanno il famoso bibombola "Aralù", prodotto dalla TECHNISUB SpA fino al 1991. Per assemblarlo si utilizzavano due bombole in lega di alluminio AA6351, fabbricate dalla LUXFER GAS Cylinders di Nottingham, Gran Bretagna.

La maggior parte dei vecchi bibombola "Aralù" ormai sono stati dimenticati in qualche cantina, ma a distanza di anni molti di essi sono stati "smembrati" per ricavarne due monobombola.
Le bombole di alluminio, che in passato avevano avuto scarsa diffusione per il loro maggior peso e ingombro, oggi sono invece molto ricercate per usarle come bombole decompressiva o di bailout da parte di chi fa immersioni tecniche.

In internet è ancora facile trovare varie offerte di queste vecchie bombole in alluminio a prezzi molto convenienti (all'incirca 120 euro per un bibombola completo). Si è però scoperto che, dopo anni di utilizzo intensivo e in condizioni particolari, un limitato numero di queste bombole in lega di alluminio AA6351 possono presentare, nell'area del bocchino o dell'ogiva, un fenomeno metallurgico conosciuto come "cricca da sforzo prolungato".  Le cricche del metallo una volta innescate si propagano radialmente rispetto alla sede della valvola e hanno uno sviluppo molto lento nel corso degli anni, però possono essere accelerate da un aumento eccessivo della pressione, come ad esempio avviene durante il collaudo idrostatico periodico della bombola: in questo caso la cricca diventa critica, vale a dire si sviluppa molto più rapidamente nel tempo.

  Testo riveduto e corretto dell’articolo pubblicato sul sito www.rebreathers.eu/ dall’ing. Fabio Bartolucci, titolare del "Rebreathers Diving Center Nettuno" – c/o Porto Turistico Marina di Nettuno, via Vespucci 14/16A - 00048 Nettuno (Roma) - tel. +39 06 45558520

 

Le "cricche da sforzo prolungato" se non sono scoperte in tempo,  alla fine possono portare ad una perdita d'aria o, in rare occasioni, possono persino provocare la rottura della bombola. Normalmente però queste cricche vengono scoperte da Tecnici Collaudatori Qualificati prima che possano causare problemi.

Anche se finora in Italia non sono mai avvenute rotture di bombole provocate da queste cricche del metallo, bisogna tener conto che il loro sviluppo richiede circa 6-7 anni e che la vetustà del parco bombole è un fattore che fa aumentare il rischio di giorno in giorno.

Bisogna inoltre considerare che la maggior parte delle bombole non sono state utilizzate per diversi anni, e che adesso che sono state riscoperte per uso relativo alla subacquea tecnica sono nuovamente sottoposte a stress meccanico e quindi a rischio di rottura.

 

Le bombole "Aralù" sono state a suo tempo richiamate dalla Luxfer, e la Technisub ha dato la notizia del potenziale pericolo nel suo sito internet tra le "FAQ", cosa che, però, rende poco evidente la notizia e la gravità del problema. La cosa più pericolosa, inoltre, è che l'ISPESL ignora che il normale collaudo idrostatico biennale le rende assai più pericolose.

E' importante notare – come già detto – che in Italia fino ad oggi non sono mai avvenute rotture di bombole provocate da tali cricche. Nonostante ciò, TECHNISUB e LUXFER invitano tutti i possessori in Italia di bombole da lei fabbricate con la lega AA6351 a spedirle alla LUXFER ITALIAN SERVICES per un'ispezione gratuita. Queste bombole infatti, oltre al test idrostatico normale, hanno bisogno di un'ispezione detta "Visual".

Tale ispezione, oltre alla rilevazione visiva delle "cricche", si avvale di un esame metallurgico denominato"Eddy current" fatto con un'apparecchiatura speciale, fatta arrivare dagli USA e basata su vortici elettrici. Questa apparecchiatura può scoprire microscopiche cricche molto prima che diventino visibili all'occhio umano e, cosa ancora più importante, molto prima che possano portare a fughe d'aria o addirittura alla rottura della bombola.

Questo doppio collaudo, cioè sia quello idrostatico sia il "Visual", devono essere ripetuti ogni due anni, possibilmente nello stesso momento in cui verrà fatto il ricollaudo biennale imposto dalle norme Italiane vigenti.

I costi dei collaudi successivi al primo, fatti con l'apparecchiatura "Eddy current", saranno a carico del cliente, ma, in caso di esito negativo, usufruiranno comunque del programma di sostituzione della bombola a prezzi agevolati.

Si consiglia di effettuare prima il collaudo idrostatico, in quanto questo contribuisce a rendere critiche le "cricche". Fare l'inverso non avrebbe senso in quanto si andrebbe ad alterare la situazione verificata con il  test"Visual".

 

ASPETTO DELLA CRICCA INTERNAMENTE AL COLLO DELLA BOMBOLA

 

L'esame dei reperti evidenzia come il cedimento sia partito da una "cricca" del metallo generatasi sotto il collo della bombola.

 

La superficie dall'aspetto "granulare" che si nota in prossimità della filettatura nell'immagine a destra è stata generata dal cedimento del metallo.

 

  

Nella prima immagine a destra è visibile la "cricca" del metallo indicata in figura dalla freccia con la sigla "C1".

 

Nella seconda immagine a destra si vede la punzonatura sul collo della bombola che è stata sottoposta al particolare controllo "Visual".

       

Chi desideri usufruire di questa ispezione gratuita può inviare le proprie bombole per uso subacqueo, fabbricate dalla LUXFER in lega AA6351, a: LUXFER ITALIAN SERVICES c/o MATAR Srl

Il costo di questa prima ispezione sarà a carico della LUXFER GAS CYLINDERS, mentre a carico del cliente resterà il trasporto e qualunque altro intervento richiesto, quale smontaggio e rimontaggio rubinetteria, ricollaudo biennale (se necessario) e rimessa a nuovo. Se la bombola supererà il test verrà restituita e potrà essere utilizzata normalmente; se invece non supererà il test verrà distrutta e verrà offerta al cliente l'opportunità di sostituirla con una nuova ad un prezzo speciale.

 Per domande e collaudi delle bombole è bene contattare direttamente la LUXFER, che in Italia è rappresentata dalla MATAR Srl Viale Enrico Mattei, 5 a/b - 25080 Mazzano (Brescia)

Tel.: +39 030.2593707 - Fax.: +39 030.2592646 -
Partita I.V.A. e CF 01721290177- Email: mailto:info@matar.it

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